
Nato ad Ostia Lido nel 1977, è stato fin da piccolo affascinato dalla cucina, avendo avuto come prime maestre nonna e madre, entrambe cuoche eccelse. Ha mosso i primi passi nelle cucine di alcuni ristoranti locali, mentre terminava gli studi di ragioneria. Non appena finita scuola, parte per Londra ed ha la fortuna di passare un anno nella cucina di Antonio Carluccio al “Neal Street Restaurant”. Tornato in Italia lavora per 3 anni al “Dukes” di Roma, dove apprende molto per quanto riguarda la gestione di una cucina. La voglia di crescere tecnicamente lo conduce verso diversi percorsi. Tra i più significativi, i due anni passati alle “Terrazze dell’hotel Eden” con lo chef Enrico Derflingher e lo Stage al “Albereta” di Gualtiero Marchesi. Durante l’intero periodo, appena può, dedica tempo frequentando corsi specifici di formazione presso scuole di cucina come “L’Etoile” di Chioggia, e consegue il diploma da Sommelier all’ AIS di Roma.
Nel 2006 decide di operare in proprio e rileva il Tino di Ostia. Negli ultimi dieci anni entra a far parte dell’associazione JRE Italia, nel 2011, e ottiene una stella Michelin dalla guida 2015.
Oggi, il locale è stato trasferito, in una nuova location a Fiumicino, con un progetto più ampio in riva al fiume all’interno di un cantiere nautico. La cucina di Daniele Usai si basa sulla qualità della materia prima che viene accuratamente selezionata, sulla stagionalità dei prodotti, prova ne sia l’integrale cambio del menù ogni 3 mesi e, sulle abilità artigianali dello chef che crea il “fatto in casa”: 6 tipi di pane, la pasta, tutta la pasticceria, sono esempi di come il concetto di “home made” sia molto presente all’interno di questo ristorante. Con questi presupposti si crea il menù, proponendo piatti di cucina contemporanea, esaltati da curate tecniche di esecuzione, mantenendo nel contempo uno stile essenziale e di facile approccio. Si ha così modo di poter degustare piatti che spaziano da sapori tipici del territorio fino a connubi più particolari, con l’impiego di una più vasta gamma di materie prime provenienti da tutto il mondo.